Archivi categoria: 5 x 1000

CINQUE PER MILLE…

5x1000

 AIUTARE   L’ASSOCIAZIONE   NELLA  TUA DICHIARAZIONE DEI REDDITI NON COSTA NULLA !!

CODICE FISCALE di

EOLO- Equipe Oratori Lomellini :

9401 9760 183

Firmando nell’apposito spazio dedicato alle Associazioni di Promozione Sociale, nella tua dichiarazione dei redditi, potrai contribuire all’ attività che svolge l’associazione  nel campo educativo, aggregativo, formativo ed altro !

5×1000

5x1000CINQUE PER MILLE…

 AIUTARE   L’ASSOCIAZIONE   NELLA  TUA DICHIARAZIONE DEI REDDITI NON COSTA NULLA !!

CODICE FISCALE di

EOLO- Equipe Oratori Lomellini :

9401 9760 183

Firmando nell’apposito spazio dedicato alle Associazioni di Promozione Sociale, nella tua dichiarazione dei redditi, potrai contribuire all’ attività che svolge l’associazione  nel campo educativo, aggregativo, formativo ed altro !

5×1000

CINQUE PER MILLE  AIUTARE   L’ASSOCIAZIONE   NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI NON COSTA NULLA !!

 

 

CODICE FISCALE di

EOLO- Equipe Oratori Lomellini :

9401 9760 183

Firmando nell’apposito spazio dedicato alle Associazioni di Promozione Sociale, nella tua dichiarazione dei redditi, potrai contribuire all’ attività che svolge l’associazione  nel campo educativo, aggregativo, formativo ed altro !

Rendiconto del cinque per mille

La Finanziaria 2008 (Legge 24 dicembre 2007, n. 244, articolo 3, comma 6) ha introdotto l’obbligo per gli enti che hanno ricevuto il contributo del 5 per mille di redigere un apposito e separato rendiconto corredato da relazione illustrativa nel quale devono essere indicate in modo chiaro e trasparente  la destinazione delle somme percepite. La redazione del documento deve essere effettuata entro un anno dalla ricezione del contributo.

Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 16 marzo 2008 ha confermato la normativa.

Lo stesso obbligo è stato confermato per l’anno 2009 dal Decreto Legge 112 del 2008 (convertito nella legge 133/2008) articolo 63-bis, comma 3; e per l’anno 2010 dal D.P.C.M. del 23 aprile 2010.

Della disciplina si occupa anche le Linee Guida 2010 per la redazione del bilancio pubblicate dall’Agenzia per il Terzo Settore.

Tra i soggetti tenuti all’obbligo del rendiconto ci sono, ovviamente, le APS Associazioni di Promozione Sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali (limitatamente alle province autonome di Trento e Bolzano) previsti dall’articolo 7, commi 1, 2, 3, 4 della Legge 7 dicembre 2000, n. 383.

Secondo le Linee Guida pubblicate dall’Agenzia per il Terzo Settore, a cui da ora in avanti è d’obbligo fare riferimento, il rendiconto può essere predisposto utilizzando il modello messo a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, oppure elaborando un proprio documento in cui siano esposte in modo chiaro le spese che sono state sostenute con la quota del 5 per mille ricevuta.

Il modello suggerito dal Ministero del Lavoro è composto di due parti:

– nella prima tabella intitolata “Anagrafica” devono essere inserite le informazioni che permettono l’individuazione del soggetto beneficiario e ulteriori dati che rendono l’ente raggiungibile da parte delle Amministrazioni competenti (telefono, indirizzo di posta elettronica, fax);

– nella seconda tabella intitolata “Rendiconto delle spese sostenute” vanno inseriti gli importi dei costi che sono stati coperti con la quota percepita; in questa griglia sono già riportate alcune voci di spesa a titolo esemplificativo.

Il rendiconto, debitamente firmato dal legale rappresentante, deve essere corredato dalla copia semplice di un valido documento di identità del rappresentante legale e dalla eventuale relazione descrittiva per illustrare nel dettaglio gli interventi realizzati e indicare, per ciascuno di essi, il costo, suddiviso nelle principali voci di spesa (per esempio, esposizione dei progetti realizzati; elenco degli enti a cui sia stata trasferita parte della quota e relativo ammontare).

Resta ferma la facoltà per tutti i soggetti di corredare il documento contabile con una relazione descrittiva al fine di fornire informazioni chiare e dettagliate circa l’impiego dell’importo ricevuto.

Scarica il modello per il rendiconto: [download id=”6″]

 

Ricorrendo alla apposita funzione del programma Word o di altro programma utilizzato dall’ente, è possibile inserire sotto ogni voce di spesa ulteriori righe al fine di fornire informazioni di dettaglio.

I costi che devono comparire nel rendiconto sono unicamente quelli sostenuti con la quota del “5‰” e possono derivare anche da obbligazioni che il soggetto beneficiario abbia assunto prima di aver riscosso il beneficio.

risorse umane: a questa voce corrispondono i costi sostenuti per il personale che, a titolo oneroso o gratuitamente, svolge attività in modo continuativo presso l’ente (per esempio, retribuzione per personale dipendente a tempo determinato o a tempo indeterminato; i rimborsi per le spese di viaggio sostenute dai volontari o da altro personale; i costi per l’assicurazione dei volontari);

costi di funzionamento: a questa voce si riconducono sia le spese per la gestione della struttura dell’ente (per esempio, canone di locazione; canoni per la fornitura di acqua, gas e luce; spese per le pulizie) sia i costi per lo svolgimento delle attività (per esempio, le spese di cancelleria; le spese per la circolazione di autoveicoli);

acquisto beni e servizi: a questa voce si riconducono le spese per l’acquisto di beni (per esempio, beni immobili; macchinari; apparecchiature informatiche) e servizi (per esempio, affitto locali per eventi; noleggio attrezzature; compensi per occasionali prestazioni di lavoro);

erogazioni ai sensi della propria finalità istituzionale: questa voce di costo permette di rendicontare le erogazioni che vengono effettuate da quegli enti che svolgono tale attività di sostegno a favore di altri soggetti secondo il proprio scopo istituzionale, anche non esclusivo (per esempio, può essere inserito il trasferimento di parte o di tutta la quota del 5‰ dell’Irpef ad una articolazione locale o ad un soggetto affiliato);

altre voci di spesa riconducibili al raggiungimento dello scopo sociale: questa voce ha carattere residuale e vi devono essere inseriti tutti quei costi che non possono essere ricompresi nelle voci precedenti (per esempio, in questa casella potrà essere indicata la spesa sostenuta dall’ente per realizzare progetti o programmi).

Così come disposto all’articolo 12 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2010, contenente la disciplina per la presentazione delle domande di ammissione all’assegnazione delle quote del “5‰ dell’Irpef” per l’anno finanziario 2010, a partire da questa annualità non sarà possibile utilizzare la somma percepita per coprire, in tutto o in parte, le spese di pubblicità sostenute per fare campagna di sensibilizzazione sulla destinazione della quota.

N.B.: nel caso di inserimento di costi alle voci:

– 4. Erogazioni ai sensi della propria finalità istituzionale;

– 5. Altre voci di spesa riconducibili al raggiungimento dello scopo sociale;

deve essere elaborata una relazione descrittiva che illustri nel dettaglio le attività svolte e le spese sostenute.

 

Alternativa alla presentazione del rendiconto

Solo nel caso in cui il soggetto beneficiario abbia redatto il bilancio di esercizio secondo le “Linee guida e schemi per la redazione dei bilanci di esercizio degli enti non profit” fornite dall’Agenzia per le Onlus (www.agenziaperleonlus.it>atti di indirizzo), l’obbligo di predisporre il rendiconto è assolto con la compilazione dello stesso bilancio di esercizio, che deve essere corredato:

– dalla delibera di predisposizione dell’organo di amministrazione (consiglio direttivo);

– della delibera di approvazione da parte dell’Assemblea.

Nel bilancio di esercizio, comunque, dovrà risultare in modo chiaro ed inequivocabile la destinazione della quota del “5‰ dell’Irpef” percepita, eventualmente anche per mezzo di una relazione che descriva nel dettaglio le attività svolte ed i costi sostenuti. Il bilancio di esercizio potrà essere corredato dal bilancio sociale qualora anche questo documento sia stato redatto secondo le “Linee Guida per la Redazione del Bilancio Sociale delle Organizzazioni Non Profit” fornite dall’Agenzia per le Onlus.

N.B.: in considerazione del fatto che la riscossione della devoluzione del “5‰ dell’Irpef” può cadere in prossimità della chiusura della gestione sociale e che, pertanto, il bilancio di esercizio può non rendere conto dell’utilizzo dell’intero ammontare della quota percepita, l’obbligo è assolto integrando il documento contabile in questione con il bilancio di esercizio dell’anno successivo.

 

Trattamento dati personali

Il trattamento dei dati personali è eseguito senza il consenso dell’interessato in quanto si tratta di consenso obbligatorio previsto da norma di legge.

Obbligo di invio del rendiconto e modalità di trasmissione

Fermo restando l’obbligo per tutti i soggetti beneficiari di redigere il rendiconto, quelli che abbiano percepito:

• per l’anno 2008 un importo pari o superiore ad € 15.000,00

• per gli anni successivi un importo pari o superiore ad € 20.000,00

sono tenuti a trasmettere il resoconto e la documentazione da allegare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

La trasmissione per posta elettronica deve avvenire dall’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del rappresentante legale al seguente indirizzo: dgvolontariato@mailcert.lavoro.gov.it

Al messaggio di posta elettronica certificata sarà allegato, alternativamente:

– il modello predisposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e gli allegati, salvati in formato .pdf, (farà fede la firma della posta elettronica certificata);

– altro documento salvato in formato .pdf riportante la firma del rappresentante legale (per esempio, il bilancio di esercizio redatto secondo le indicazioni fornite dall’Agenzia per le Onlus);

L’eventuale documentazione cartacea deve essere trasmessa per posta raccomandata, apponendo sulla busta la dicitura “Rendiconto 5‰ dell’Irpef”, al seguente indirizzo:

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

D.G. per il Volontariato, l’Associazionismo e le Formazioni Sociali

Divisione I

Via Fornovo n.8

00192 Roma

NB: la documentazione contabile non dovrà essere inviata neppure in copia, ma dovrà essere conservata presso la sede legale dell’organizzazione ed esibita qualora il Ministero ne faccia richiesta.

 

Termini per la redazione e la trasmissione del rendiconto

Il rendiconto della destinazione delle quote del 5‰ dell’Irpef deve essere redatto entro un anno dall’effettiva percezione dell’importo spettante e, ai fini del calcolo del termine, si fa riferimento al mese di accreditamento dell’importo registrato dalla competente Tesoreria. (Per esempio, se la somma è stata accreditata sul conto corrente dell’ente nel mese di ottobre del 2010 il rendiconto dovrà essere redatto entro il 31 ottobre 2011).

La trasmissione del rendiconto e degli eventuali allegati da parte dei soggetti che vi sono tenuti deve avvenire al più tardi nei trenta giorni successivi al compimento dell’anno di riscossione dell’importo. (Continuando l’esempio di cui sopra, la ricezione della documentazione da parte dell’Amministrazione competente dovrà avvenire entro il 30 novembre 2011).

 

Ulteriori adempimenti

I documenti giustificativi devono essere annullati da apposita dicitura attestante che la spesa è stata sostenuta con la quota del “5‰ dell’Irpef” percepita per l’anno di riferimento.

Il rendiconto e gli allegati devono essere conservati, unitamente ai giustificativi di spesa, per almeno dieci anni presso la sede legale o presso altra sede da notificare ed essere messi a disposizione del personale amministrativo incaricato di ispezionarlo.

Controlli

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si riserva la facoltà di

– chiedere la trasmissione del rendiconto e di eventuali allegati ai soggetti beneficiari tenuti al solo obbligo di redazione del rendiconto (per importo inferiore ad € 15.000,00 per l’anno 2008; inferiore ad € 20.000,00 per le annualità successive);

– acquisire ulteriore documentazione da parte dei soggetti tenuti all’invio del rendiconto e degli eventuali allegati;

– compiere ispezioni sulla documentazione contabile in oggetto presso la sede dell’organizzazione in cui sia conservata.

Sanzioni

Ai sensi dell’articolo 9 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 marzo 2008 i contributi erogati sono oggetto di recupero, tra gli altri casi, quando:

– le somme erogate non siano state oggetto di rendiconto nei termini prescritti;

– i soggetti tenuti ad inviare il rendiconto al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non abbiano provveduto nei termini prescritti;

– a seguito di controlli l’ente beneficiario non sia risultato in possesso dei requisiti che danno titolo all’ammissione al beneficio;

– gli enti che hanno percepito contributi di importo inferiore ad € 15.000 per l’anno finanziario 2008 ed inferiore ad € 20.000,00 per le annualità successive non ottemperino alla richiesta di trasmettere, ai fini del controllo, il rendiconto, l’eventuale relazione illustrativa o l’ulteriore documentazione richiesta;

– in caso di dichiarazioni mendaci.

Procedura di recupero delle erogazioni

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, previa contestazione, dà luogo ad un procedimento in contraddittorio e, in caso di esito sfavorevole per il soggetto beneficiario, provvede al recupero del beneficio; nell’ipotesi di dichiarazioni mendaci, inoltre, trasmette gli atti all’autorità giudiziaria.

Il beneficiario è tenuto a riversare all’erario, entro il termine di sessanta giorni dalla notifica del provvedimento contestativo, l’intero ammontare percepito, rivalutato secondo gli indici ufficiali Istat di inflazione in rapporto ai “prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati”, e maggiorato degli interessi corrispettivi al tasso legale.

Qualora l’obbligato non ottemperi al versamento nel termine dei sessanta giorni, viene disposto il recupero coattivo dei contributi e degli accessori al beneficio stesso, rivalutazione ed interessi, secondo le modalità previste dalla normativa vigente, maturati dalla data della indebita percezione delle somme.